giovedì 4 marzo 2010

il fucile

Odore di corpi. Umore di occhi. Parole che si inciampano. Frasi che si spengono. Labbra che si pizzicano. Mani che aspettano. Calore che sale piano. Guance che si accendono. Respiri corti. Cuori agitati.
E poi un fucile. Nella stanza accanto c'è un fucile.

Tra gli amanti e il fucile, solo un muro.
Un muro spesso di silenzio. A spezzarlo, i crac del fucile.
Il rumore si ripete tre volte.
L’uomo e la donna si guardano.
Non sanno reagire, ma riconoscono l’imminenza del pericolo.
Attendono, mentre la luna piena li colpisce di traverso.
L’uomo cerca la mano della donna, affondando tentativi nel vuoto, come fosse al buio. Poi la trova. Un brivido di paura e insieme di desiderio scorre nelle vene dei due amanti, mentre le loro mani si avvinghiano.
Al di là del muro, quel fucile ora è puntato.
Un passante curioso potrebbe notarlo. Lo si intravede dietro la tenda della camera.
Qualcuno sta per infilare l'occhio nel mirino.
La canna del fucile è appena stata meticolosamente pulita e ora è puntata dritta.
Bella dritta nel vuoto. Sì, nel vuoto. I due sfortunati amanti non lo sanno, ma è solo un cacciatore. Un cacciatore che l'indomani dovrà affrontare l'ultimo turno dei campionati mondiali di caccia, così, prima di coricarsi, si sta sistemando il suo fucile e si esercita un po' con la mira.
E' uno dei due finalisti, il cacciatore.

1 commento:

  1. ...i crac del fucile! Ma la mia frase preferita è: "affondando tentativi nel vuoto"

    N.

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